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Asteroide 29 aprile, i consigli per vederlo dello studioso Serra

L'asteroide 52768 - 1998 OR2 (Epa / Arecibo)

L'asteroide 52768 - 1998 OR2 (Epa / Arecibo)

"L’asteroide grande come una montagna del 29 aprile? Passerà molto lontano dalla Terra". A parlare è Romano Serra, fisico dell’università di Bologna, collezionista e studioso da anni del cosmo e di meteoriti e cofondatore dell’Osservatorio comunale di San Giovanni in Persiceto, dove si trova anche un museo dedicato ai meteoriti.

Serra è stato uno tra i primi esperti ad esaminare alcuni frammenti del meteorite caduto a Cavezzo, nel Modenese, nel gennaio scorso. E in quella occasione ha confermato la veridicità dei reperti rinvenuti di quel bolide celeste che hanno l’età del nostro sistema solare.

 

Il nome dell’asteroide che passa ‘vicino’ alla Terra è ‘52768 - 1998 OR2’, la sua grandezza è stata paragonata a quella all’Everest e potrebbe causare danni a livello globale se colpisse il nostro pianeta. Il suo passaggio più prossimo alla Terra è per le 11,56 ora italiana e potrebbe essere osservato, con strumenti, dopo il tramonto.

"In queste ore – spiega Serra - un asteroide di circa 5 chilometri di dimensioni sta transitando ad oltre 6 milioni di chilometri dalla Terra. 1998 OR2, così è stato chiamato il corpo celeste, ovviamente non avrà alcuna influenza sulla Terra e Luna compresa. Raggiungerà la luminosità di poco più della decima magnitudine quindi ampiamente invisibile dall’occhio umano senza strumenti".

A parere del fisico, l’asteroide invece potrebbe osservato domani con piccoli telescopi o binocoli mentre attraversa le costellazioni del Leone, della Hydra dopo il tramonto. Ma bisognerà essere bravi ed esperti nell’osservazione. Perché il bolide extraterrestre transiterà ad una velocità orbitale di circa 9 chilometri al secondo.

Col radiotelescopio di Arecibo a Puerto Rico, si sta controllando il suo percorso di avvicinamento, che raggiungerà la minima distanza dal nostro pianeta, ovvero circa 6 milioni di chilometri (sedici volte la distanza media tra la Terra e la Luna) intorno a mezzogiorno. "Ad Arecibo – continua Serra - è stato possibile anche ottenere una immagine radar grazie a quella tecnica che i ricercatori definiscono radio tracking Doppler. L’oggetto che potrà essere visibile con buoni telescopi in realtà appartiene ad una folta schiera di oggetti che da sempre accompagnano la Terra nello spazio cosmico e comunque attorno al Sole. Talvolta, anche se con una bassissima probabilità, qualche corpo di notevoli dimensioni può centrare la Terra, creando crateri sulla sua superfice. Osservando la Luna ce ne renderemo conto meglio".

E il fisico aggiunge: "Certamente la superficie lunare ci mostra come sarebbe la Terra se sul nostro pianeta non vi fosse l’atmosfera e la deriva dei continenti. Il nostro pianeta con questa erosione muta continuamente nel corso dei milioni di anni la forma e l’aspetto della sua superficie. In passato sicuramente la Terra è stata colpita in modo tremendamente catastrofico, come può ricordare anche l’estinzione dei dinosauri . Allora, si ipotizza che la Terra fu bersaglio di un corpo del doppio delle dimensioni dell’asteroide in transito in queste ore. Mentre è molto più probabile che la Terra stessa, sia il bersaglio di meteoroidi più piccoli, che possono dare origine a brillanti stelle cadenti, che lasciano al suolo un residuo solido comunemente chiamato meteorite, come successe  a Cavezzo. Comunque in queste serate il cielo al tramonto può offrire uno spettacolo ben più bello e suggestivo e cioè fasi di Luna con luce cinerea e soprattutto Venere. Venere è lo 'stellone' che si vede molto bene ad ovest al tramonto. Se lo si guarda con un piccolo telescopio che abbia almeno 30 ingrandimenti oppure con un buon binocolo appoggiato su di un cavalletto, si potrà osservare la falce di Venere".

Fonte: ilrestodelcarlino.it

 

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