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STELLE CADENTI

Avere l’orizzonte da est a ovest quasi libero da nuvole, con quattro pianeti allineati e ben osservabili non è cosa frequente. L’osservazione di Marte, Saturno, Giove e Venere ha catturato l’attenzione dei molti presenti che alternavano lo sguardo nella parte opposta del cielo indirizzandolo nei pressi della costellazione del Perseo. Osservando quella zona di cielo infatti, avremmo avuto maggiore probabilità di vedere la prima parte dello sciame meteorico delle Perseidi. Il nome deriva dal loro radiante, ovvero dal punto da cui sembrano provenire queste meteore, situato appunto nella costellazione del Perseo.

Chi ha potuto vedere (poche volte in realtà quella sera) qualche scia luminosa solcare il cielo ha dovuto mescolare storie di credenze popolari che riconoscono le famose “stelle cadenti” come custodi di innumerevoli desideri o come raffigurazione delle lacrime di San Lorenzo martire con una spiegazione più razionale e fisica del fenomeno.

Siamo certi però di non aver rovinato la “magia” di una delle notti più popolose di nasi all’insù di tutta l’estate raccontando che quello che abbiamo avuto la fortuna di scorgere tra una nube e l’altra erano i resti del passaggio della cometa Swift Tuttle transitata al perielio nel 1992 durante il suo periodo orbitale di 133 anni. Quando la Terra incrocia nella sua orbita i detriti lasciati da questa cometa possiamo osservare le più famose meteore dell’anno, in realtà si tratta di polveri e piccoli frammenti che “cadendo” ad altissime velocità contro la nostra atmosfera bruciano e la ionizzano mostrandoci nel cielo l’effimera scia di luce.

 

Ma noi avevamo un altro motivo per volgere lo sguardo al cielo lo scorso 10 agosto… quello di incrociare quello di Claudio che, già da due anni, ci sorride dalla sua stella.

kk

 

 

 

 

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