Visita al Planetarium Alto Adige
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L’argomento della materia oscura sembrava non dovesse trovare collocazione nella realtà di un pomeriggio in cui tutto risplendeva dei colori caldi e luminosi dell’autunno e invece, il viaggio intrapreso nella cupola del Planetarium Alto Adige ci ha portati proprio ad immergerci in questa particolare forma di materia di cui l’universo è permeato. La premiére del film “L’enigma della materia oscura” è stato girato nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso e al CNR di Ginevra, dove scienziati da tutto il mondo stanno cercando di rispondere a domande rimaste irrisolte da decenni.
Il punto di partenza del viaggio è stato il panorama che si scorge stando nei pressi degli osservatori Max Valier e Peter Anich, poco sopra il sito del Planetarium, da qui si ha una vista spettacolare sul Latemar e il Catinaccio ma, lasciando la Terra spostandoci in altitudine, dopo aver sorvolato stati e continenti e poi l’intero pianeta azzurro, siamo stati trasportati nello spazio e nel profondo cielo. Completamente immersi nelle galassie e poi nei gruppi di galassie, abbiamo assistito al fenomeno del Bullet cluster (ammasso proiettile): la prova diretta dell’esistenza della materia oscura.
Il Bullet cluster è formato da due ammassi di galassie che si stanno scontrando, durante lo scontro il gas caldo (zona rossa) presente negli ammassi viene rallentato dall’impatto con la conseguente formazione di un’onda d’urto dovuta all’interazione dei due ammassi.
Sfruttando gli effetti dello “strumento Einsteniano” per studiare la distribuzione della massa all’interno degli oggetti che si comportano da lente, il lensing gravitazionale, viene rivelata indirettamente la presenza della materia oscura. La maggior parte della materia svelata dal lensing (zona blu) sembra passare indenne lo scontro senza essere rallentata in alcun modo. Quindi viene fornita non solo la prova che esiste un'altra componente di materia ma anche che tale materia si comporta diversamente dal gas; in particolare la materia oscura sembra essere non collisionale.
Tutto questo, preceduto da nozioni di fisica, ci è stato abilmente spiegato in conferenza dal Dott. Riccardo Cerulli laureato in fisica e ricercatore dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso.
Possiamo augurarci che l’esperimento DAMA a cui lo stesso Dott. Riccardo Cerulli sta lavorando, realizzato per la ricerca della presenza di materia oscura nella nostra galassia, possa chiarire (passatemi il gioco di parole!) gli innumerevoli misteri ancora celati offendo in questo modo il giusto lustro ad un progetto italiano valorizzandone le menti eccellenti che ne hanno preso parte.
kc